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...Mons. Palentini, nato a Caldogno, Vescovo in Argentina

...una vocazione rivelata dalla scrittura...

Marcellino Palentini, Vescovo Dehoniano a Jujuy (Argentina), era nato a Caldogno il 17 settembre 1943, morì a San Salvador de Jujuy (Argentina) il 18 settembre 2011. Amico dell’allora allora cardinale Jorge Maria Bergoglio, ora papa Francesco, il Vescovo Marcellino è stato delegato dei Vescovi del Nord Ovest Argentino e Membro della Conferenza Episcopale del Sud America e Caraibi.
Fu incaricato varie volte dai Governi del Chaco e di Jujuy a mediare in gravi conflitti sociali.
Il materiale grafico mi è stato gentilmente fornito dal fratello Adriano Palentini.

La scrittura di Padre Marcello è la proiezione trasparente e lucida di una persona di forte spessore in vari ambiti.
Potenzialità concretizzate al massimo e calore affettivo ne hanno fatto un uomo prima e un sacerdote poi che ha ben integrato le caratteristiche e le attitudini fisiche, psichiche e spirituali, dando il meglio di sé nel corso della vita e nel compimento della sua missione.
La scrittura di Padre Marcello rivela una buona organizzazione senso motoria e una notevole disposizione energetica, sia fisica che psicologica. Nel suo tonico percorso grafico, realizza un continuum coerente dalla prima all’ultima riga, volto alla creazione di senso in ciò che fa e crede.
Lo scrivente si lascia assorbire dalla sua attività, ci crede, si identifica nella sua missione personale, nutre sentimenti di autoefficacia ed ha una buona accettazione di sé.
La fluidità è data qui dal dinamismo orizzontale riscontrabile nelle tendenziali tre larghezze ( di lettera,tra lettere e tra parole) che si fondono nel movimento di una scrittura Legata, Scattante, Divaricata, Contorta, segni che si svolgono sul rigo centrale, sul piano orizzontale, piano della razionalità.
I segni sopra citati, o la significativa presenza di essi, agevolano l’organizzazione e l’integrazione delle percezioni, sono legati alle aree di associazione del cervello, coinvolgono più di un sistema sensoriale, coordinano apprendimento, memoria e pensiero. I processi cognitivi sono così prodotti contemporaneamente e favoriscono un approccio olistico, la tendenza a cogliere insiemi complessi in vari ambiti.
Nella scrittura di Padre Marcello, la dialettica dei segni rilevati è molto interattiva, al punto che la scrittura non è solo Fluida, ma anche Antimodello. Variabile nei singoli grafemi, ricca di legami ingegnosi, creativa. Ha cioè caratteristiche di scorrevolezza, originalità, dinamismo.
Infatti durante la sua vita, egli vide i problemi da più angolazioni , pensando spesso a soluzioni inedite, colse il nuovo con prontezza, lo studiò, lo approfondì, lo confrontò con le posizioni altrui e infine lo valutò inserendolo in una visione prospettica, di ampio respiro. La sua fu un’ intelligenza perspicace, intuitiva e nel contempo propositiva e collaborativa.
Ebbe padronanza del modello calligrafico, ne reinventò gli elementi compositivi per ricomporli con forme nuove, per caratterizzarli a livello personale.
L’Antimodello positivo, non eccessivo, è segno di superamento delle convenzioni, di anticonformismo, di eclettismo creativo quando, pur distaccandosi dal modello originario, conserva estetica e leggibilità, e così è per la sua scrittura. segue seconda parte




Pubblicato il novembre 21 2017 | 0 Commenti

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