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Sentimenti nella Scrittura

...aspetti etico-religiosi

Un foglio bianco e una matita in mano…si aprono mille possibilità sopra una superficie che ispira candore, purezza, trasparenza. Da questa considerazione passare al sentimento etico e religioso, il passo è breve. Anche nella nostra scrittura trasferiamo dei “segni” proiezioni dei valori e dei principi morali che racchiudiamo dentro di noi. Essi dipendono dall’educazione ricevuta, dall’ambiente che ci aiutato a crescere e da molteplici altri fattori.
Sono molto importanti perché influenzano il comportamento, la risposta alle norme morali, la nostra “coscienza” in definitiva.
Nella scrittura “ moderata e robusta”troviamo espressa la forza di volontà che deriva da autodisciplina e solidità psiconervosa che ci sorreggono a non scendere a compromessi. Nel contempo, anche chi è più fragile ma vuole perfezionarsi e scrive perciò ascendente, accuratamente, in modo controllato ma fluido può riuscire a tener fede ai propri principi.
Manifestare e vivere le proprie tendenze religiose è naturalmente più facile quando riusciamo a tenere a bada eventuali pulsioni disturbanti che creano conflitti e tensioni.
Ecco allora che la religiosità intesa sia come rapporto con Dio quanto come interesse e attenzione verso il prossimo e che determinano un modo particolare di vivere e di vedere la vita, presentano nella scrittura una caratteristica che supporta il misticismo, inteso come “comunione spirituale intima: gli occhielli delle lettere a, o, g, q aperti a sinistra/alto.
Gli stessi poi, uniti ad aste curve e a curva di lettere, supportano l’ascetismo, inteso come vita basata sulla compassione, sulla pietà, sulla carità e sopportazione.
A mio parere poi, a quanto detto e ad un foglio da riempire…come sarebbe utile e bello trovare a completamento una grafia fluida, ascendente, robusta, con filetti sottili e aste non premute, variabile ma non confusa. Segni questi che manifestano l’attitudine alla collaborazione, alla solidarietà, agli scambi e rapporti con il prossimo e il piacere di viverla realizzando mete e scopi.
In una parola: la gioia di vivere. La ritengo un ottimo completamento e aiuto a vivere il personale senso etico e religioso.
A conclusione, un piccolo suggerimento: ogni tanto, proviamo a prendere un foglio bianco e una penna, sediamoci comodi e, controcorrente visti i tempi non proprio incoraggianti, proviamo a scrivere le pennellate di serenità che riscontriamo nella nostra vita. Non cancellano di certo le difficoltà né i problemi ma metterle” nero su bianco” le rende visibili, se ce ne fosse bisogno, anche ai nostri occhi!.

Pubblicato il gennaio 19 2017 | 0 Commenti

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