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Articolo mensile su rubrica "Voce dei Berici"

"Grafologia, scienza umana antica e moderna...."

Da tanti anni si susseguono brevi referti su scritture di lettori a pezzi di argomenti correlati......


La grafologia ricerca le sue “giustificazioni” scientifiche sostanzialmente in due direzioni, quella neurofisiologica e quella simbolica.
La scrittura non è un prodotto casuale della mano, ma frutto del cervello in quanto prodotto di una determinata ereditarietà e “registratore” di un vissuto unico e personale. Come oggetto di studio della grafologia, la scrittura viene considerata ovviamente non tanto nel suo contenuto, ma nel suo movimento, sotto l’aspetto di comportamento non verbale estremamente individualizzato (non esistono due scritture uguali, come non esistono due impronte digitali identiche) che ha il vantaggio di essere osservato anche senza “disturbare” l’interessato e a distanza di luogo e di tempo. Proprio perché è un movimento spontaneo e automatizzato, la grafia individuale è espressiva delle strutture profonde, ereditarie ed anche esperienziali, proprie di ogni individuo.
Dal punto di vista simbolico, nella scrittura proiettiamo i nostri “archetipi”, i nostri modi profondi (e cioè comuni all’inconscio collettivo) con cui ci esprimiamo ed interpretiamo la realtà. Il foglio bianco su cui si scrive rappresenta l’ambiente in cui il soggetto si muove. La destra, la sinistra, l’alto e il basso del foglio rappresentano simbolicamente (e cioè profondamente, oggettivamente) dei “vettori”, delle forze, delle calamite che attraggono e respingono, di fronte ai quali l’individuo reagisce con le stesse modalità con cui entra in interazione con l’ambiente.
Il simbolismo che permette di interpretare molti “segni” grafologici è comune dunque ad altre espressioni umane: si pensi alla pittura, alle linee del design, all’architettura, ecc. Anche le scritture non latine, come esempio la scrittura cinese, rispondono alle stesse dinamiche simboliche.
È simbolo qualsiasi cosa (segno, gesto, colore, parola..) la cui percezione suscita nella mente un’idea diversa da quello che è il suo più immediato aspetto sensibile; qualcosa di meno immediatamente interpretabile, che rinvia ad una realtà più importante e remota.
In Psicologia della Scrittura la carta sulla quale scriviamo, rappresenta l’ambiente in cui si interagisce ed i margini che lasciamo a sinistra e destra, i limiti che incontriamo. Il movimento in senso generale verso destra simboleggia l’intraprendenza, l’estroversione,il futuro, mentre quello verso sinistra il passato, l’introversione, la passività.




Pubblicato il luglio 27 2015 | 0 Commenti

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